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OK Scopri di piùE i consumatori sono più rivoluzionari che mai in questo momento: più pressanti, più esigenti e più volubili. I brand fanno fatica a stare al loro passo.
Il 2023 sarà un anno decisivo.
Sarà un anno all'insegna della riconnessione tra i brand ed i consumatori e del beneficio che i brand potranno trarre da questo cambiamento. Il nostro rapporto globale sulle tendenze dei social media nel 2023 riunisce i trend fondamentali per l'anno in arrivo, che suggeriamo di mettere in pratica per avere la certezza di creare quel legame con i clienti che sarà fondamentale per avere successo nel 2023.
#2I social media avranno un nuovo standard
#3I social network decentralizzati saranno la prossima grande novità
#4I social media multisensoriali: un veicolo di contenuti per tutti
#5L’ascesa e la caduta del social commerce
#6La corsa al metaverso darà i suoi frutti
#7L’analisi predittiva cambierà il marketing
#8La sostenibilità ambientale non potrà più aspettare
Il 2023 sarà l'anno che segnerà la fine, a lungo rimandata, dei cookie di terze parti. Più o meno. Forse. Google ha rimandato ancora una volta la fine dell'uso dei cookie al 2024 per consentire il test e l'utilizzo delle API di Privacy Sandbox.
Mentre i consumatori si preoccupano per la mancanza di privacy che i cookie comportano, il 70% degli inserzionisti ha l'impressione che la pubblicità digitale in generale farà un passo in dietro a causa della loro eliminazione.
Ma il tempo passa ed è necessario trovare immediatamente nuove alternative.
Scopri come l'astio per i cookie li sta riducendo in briciole
Con l'instabilità delle piattaforme dei social media e le continue limitazioni poste alla capacità di targetizzazione (e di retargeting), è diventato più importante che mai per le aziende promuovere relazioni autentiche con i clienti, fornendo contenuti rilevanti per la risoluzione dei problemi, interazioni positive (online e offline) e costruendo le proprie liste e-mail per comunicare direttamente con i consumatori.
La crescita esponenziale del martech incentrato sui dati negli ultimi dieci anni ha completamente modificato il panorama del marketing. Mentre tradizionalmente i dipartimenti di marketing costruivano la strategia attorno al posizionamento, allo storytelling e al marchio, sempre più spesso touchpoint, attribuzione e bottom-line hanno preso il sopravvento. Sebbene l'approccio al marketing più orientato ai dati presenti sicuramente dei vantaggi, questo cambiamento ha portato anche a un parziale abbandono delle basi fondamentali a lungo termine, creando un panorama poco stimolante, affollato e indifferenziato. L'eccessiva adozione di un approccio guidato dai cookie e dipendente dai dati ha portato a tattiche di marketing invadenti, fastidiose e spesso piuttosto inquietanti; per non parlare del più grande crimine contro la UX di Internet: il banner di consenso ai cookie.
Il Web3 sta arrivando. La perdita delle "briciole" sarà un'ottima cosa per la privacy dei dati individuali e una sfida per le aziende che si sono affidate ai cookie per l'engagement, invece di concentrarsi sui risultati e sull'impatto dei loro sforzi. I marchi con un "perché" definito in modo SMART stanno già misurando l'impatto del comportamento dei clienti e continueranno a evolvere il loro stack tecnologico con gli strumenti disponibili.
La trasparenza é e sarà un elemento primario nel mondo digitale. É evidente infatti che al netto di fenomeni “professionali” legati al mercato ed ai player principali é la coscienza dell’utente/consumatore/cittadino che sta emergendo. Sono molteplici le sfide che i player principali si trovano ad affrontare: normative con il GDPR o leggi simili che si stanno sviluppando in tutto il mondo. Tecnologiche con il tramonto dei cookie degli ID di terze parti. Etiche con gli utenti che si rifiutano di essere tracciati. Chi si occupa di comunicazione non può non tenere conto di queste considerazioni con la consapevolezza però di cambiare rotta in maniera corretta qualora queste indicazioni risultassero inadeguate per il mercato.
Non tutto quello che si trova su Internet è vero.
E ora ne dobbiamo affrontare le conseguenze. Brand, personaggi famosi e perfino i governi si trovano a dover affrontare le ripercussioni delle fake news.
I consumatori devono potersi fidare dei contenuti con i quali entrano in contatto, ecco perché nel 2023 dobbiamo aspettarci un aumento della richiesta di integrità e di autenticità a cui i brand e i canali dei social media dovranno rispondere.
Ecco perché i deepfake sono un fattore sempre più predominante nella disinformazione
L'autenticità è diventata l'elemento di differenziazione nella nuova era della comunicazione sociale. L'incertezza economica e gli enormi cambiamenti nel mondo del lavoro hanno reso necessario per i creatori di contenuti possedere la propria voce e dimostrare una comprensione più profonda del proprio pubblico per costruire una presenza digitale resistente.
In qualità di rete professionale più grande e affidabile al mondo, i nostri membri sfruttano LinkedIn per condividere conoscenze e partecipare alle conversazioni come mai prima d'ora: solo nell'ultimo anno abbiamo registrato un aumento del 25% delle conversazioni pubbliche sulla piattaforma. LinkedIn è il luogo ideale per i professionisti che desiderano scambiare conoscenze e connettersi con le loro reti.
Twitter ha sempre ospitato voci, prospettive e idee diverse e il nostro scopo è servire la discussione pubblica. Di conseguenza, continuiamo a investire nel nostro approccio e a educare il pubblico sugli strumenti disponibili che aiutano a contrastare l'abuso della piattaforma, la disinformazione e i fenomeni di spam. La lotta allo spam non è monodimensionale, poiché lo spam non è semplicemente definito come umano/non umano. Le campagne di spam più avanzate utilizzano combinazioni di umani coordinati + automazione. A titolo di esempio, di solito rimuoviamo mezzo milione di account di spam al giorno e blocchiamo milioni di account di spam sospetti ogni settimana. Utilizziamo una combinazione di automazione basata sull'apprendimento automatico e di revisione umana per applicare le nostre politiche.
La nostra priorità assoluta è proteggere la comunità di YouTube dai contenuti dannosi, preservando al contempo il potenziale costruttivo di una piattaforma aperta. Ciò include la disinformazione, i discorsi di incitamento all'odio e i deep-fake. La trasparenza, che è un valore fondamentale per Google e YouTube, è parte integrante dei nostri sforzi di moderazione dei contenuti. La nostra comunità la esige e noi la consideriamo una parte importante dell'essere affidabili e responsabili nei loro confronti. Per questo motivo pubblichiamo un rapporto trimestrale sull'applicazione delle linee guida della comunità che fornisce informazioni sul volume di segnalazioni e azioni che intraprendiamo sui contenuti che violano le nostre politiche e sull'impatto che la tecnologia ha nel favorirne l'applicazione.
La maggior parte dei social network ha interesse a investire in fake news, deepfake o cybersecurity. Credo che molti utenti dei social network nei paesi più ricchi conoscano bene questo tipo di abusi dopo così tanti anni di attacchi di ogni tipo e faranno quanto necessario per proteggersi, rendendo sempre meno probabile la diffusione dei contenuti di disinformazione.
Meta ha un nuovo direttore generale. Oracle sta indagando su TikTok. YouTube è il social network più frequentato dalla generazione Z. Ed Elon Musk deve ancora a Twitter 44 miliardi di dollari. I social media non sono più il selvaggio west in cui gli utenti si parlavano davvero e costruivano relazioni e amicizie per tutta la vita. Dove le cose erano sociali.
Oggi le fake news, la disinformazione, le falsificazioni profonde e la cybersicurezza sono all'ordine del giorno per tutti, da vostra nonna ai sofisticati brand social (non voglio dire che vostra nonna non sia sofisticata!). I social network devono tenere il passo per mantenere la loro base di utenti e rimanere rilevanti.
Le aziende tecnologiche, come Google, catturano abitualmente una tale quantità di dati che sono state spinte ad agire come sentinelle, esaminando ciò che passa attraverso i loro server per individuare e prevenire comportamenti criminali. I social media non sono da meno, con aziende come Twitter che lottano per trovare il confine tra la "libertà di parola" e il divieto di commenti chiaramente falsi, antagonisti e pericolosi. Questa sarà la norma, poiché le aziende riconoscono che, in quanto società, non solo hanno il diritto di vietare chiunque scelgano, ma hanno anche una giustificazione morale per farlo. Il problema che dovranno affrontare, però, è stabilire quando usare o meno questo potere. Ciò che è inevitabile, tuttavia, è che gli atteggiamenti polarizzanti che rafforzano la bolla dei social media in cui le persone vivono sono pericolosi e non rientrano nella giurisdizione dei governi: forse solo i giganti dei social media possono vigilare per creare una fonte di contenuti più autentica e affidabile.
La sicurezza digitale sta diventando un valore per tutti: per i consumatori, che rischiano personalmente più di tutti, per la pubblica amministrazione che deve rincorrere la tecnologia con le normative sempre più velocemente e per le big tech che hanno bisogno di mantenere bassi i rischi di business legati a queste tematiche. Il ruolo dei brand in questo è fare la loro parte nel mantenere alta la consapevolezza e coprire le tematiche di sicurezza legate soprattutto al proprio ambito (ad esempio la salute o la sicurezza per gli strumenti finanziari). Produrre contenuti e informazioni fruibili dagli utenti e adeguati a questo scopo non è più facoltativo.
Un numero maggiore di dirigenti aziendali si renderà conto dell'importanza di praticare l'etica nei media dimostrando come impegnarsi con il proprio buon senso. I professionisti usano il buon senso quando si pongono domande importanti per evitare di diffondere disinformazione e disinformazione.
Fake news, truffe e cyberbullismo sono alcune delle sfide più pressanti affrontate dai consumatori di Singapore, Malesia e Filippine. Questo erode la fiducia dei consumatori nei social media e, in ultima analisi, avrà un impatto sugli sforzi di campagna su queste piattaforme.
I brand devono tenere conto di questi problemi e cercare di dare un senso al loro pubblico di riferimento. Le campagne che aiutano ad affrontare queste sfide o a comprendere come rendere i social media un luogo più sicuro per noi stessi saranno probabilmente apprezzate dai consumatori.
Con l'aumento dei profili falsi e delle fake news sui social media, è più importante che mai che i consumatori chiedano integrità e autenticità ai brand online. I consumatori devono potersi fidare del fatto che i contenuti con cui si confrontano siano di valore, ma soprattutto autentici, e questa è una tendenza che vedremo aumentare man mano che ci avviciniamo al 2023.
La mancanza di controllo del singolo utente nei social network è un altro dei problemi che desta sempre maggior preoccupazione. Le decisioni sono determinate da coloro che gestiscono la piattaforma; spesso i consumatori non hanno voce in capitolo. Oggi stiamo assistendo a un maggior controllo degli utenti nei social network decentralizzati. Le startup di piattaforme decentralizzate probabilmente non si saranno ancora pienamente affermate nel 2023, ma le grandi aziende dovranno comunque tenerne conto. Prevediamo che le principali piattaforme social si troveranno ad affrontare problemi più grandi di quelli sollevati dai consumatori e, forse, a offrire più libertà di azione ai propri utenti.
Ecco perché l'ascesa delle nuove piattaforme social media potrebbe cambiare le carte in tavola
BeReal è l'"Anti-Instagram": la realtà al posto dei filtri di Insta. L'idea dell'app è piuttosto semplice: una volta al giorno, a un'ora imprecisata, l'app chiede una foto. Questa deve essere effettivamente scattata con il cellulare, con l'attivazione simultanea della fotocamera anteriore e posteriore, lì e in quel momento. È così che si pensa di creare impressioni autentiche, una rete in modalità "buco della serratura". È bello per le cerchie di amici. Ma potrebbe essere interessante anche per i team che mostrano ai potenziali candidati il loro lavoro quotidiano? Lo stiamo testando.
Questa è la promessa dell'app di cui sempre più persone parlano. Secondo Google Trends, il numero di ricerche per BeReal è in costante crescita!
Nel 2022, i principali fornitori di infrastrutture di pagamento come Stripe e PayPal hanno introdotto opzioni di criptovaluta nelle loro API. Ora vedremo le opzioni "paga con cripto" affiorare in molti siti di e-shopping e social media. Ci aspettiamo che i consumatori esperti di criptovalute utilizzino queste nuove opzioni e paghino con monete stabili come USDC o DAI.
Con la crescente importanza della privacy e della sicurezza dei dati, le reti decentralizzate sembrano acquisire sempre più importanza. Finora, tuttavia, le reti hanno vinto grazie a funzionalità innovative piuttosto che ad aspetti di "buon senso". La vittoria delle reti decentralizzate dipenderà quindi anche dal "fattore divertimento" e non esclusivamente da ragioni di buon senso.
Ogni anno si parla di nuovi formati di tendenza, come i video brevi o i social audio. In realtà nessun formato è destinato a prevalere per sempre.
Man mano che ci avviciniamo all'Internet dei sensi, ossia la possibilità di integrare la tecnologia per creare esperienze sensoriali digitali, la tendenza sarà quella di avere un approccio multi-canale e multi-formato.
I brand cercheranno sempre più di trasformare questi elementi sensoriali in esperienza digitale, con la gamification o centri commerciali completamente immersivi, che il 45% dei consumatori si aspetta essere mainstream entro il 2030.
Scopri come Campbell's ha generato reazioni infuocate sui social media
I video long-form e i formati di visualizzazione tradizionali stanno lasciando il posto a una serie di formati video short-form. Proprio quest'anno abbiamo assistito a tendenze che vanno oltre la solita combinazione hashtag/audio "rintracciabile", con tendenze più incentrate su montaggi video specifici (ad esempio, la combinazione "3 immagini 1 video" o la presenza di testo specifico nel video). Gli utenti stanno diventando sempre più sofisticati nel modo in cui interagiscono sulle piattaforme di social media (soprattutto TikTok) e quasi tutti sono creatori/artisti. Piuttosto che avvicinarsi a un pubblico di utenti di massa, sarebbe interessante vedere come i brand si evolvono per trovare modi di interagire con questo nuovo pubblico di "creatori".
Con la proliferazione delle piattaforme e dei formati, sarà interessante vedere come i team dei brand e dei social riusciranno a trovare un equilibrio tra la creazione di contenuti "platform-first" e la scalabilità efficace. Potremmo scoprire, ad esempio, che i video di breve durata possono essere scalati da una piattaforma all'altra... oppure che non possono esserlo e che i team dovranno creare più risorse che mai. In definitiva, credo che i brand ridurranno il numero di piattaforme su cui investire in modo significativo... e credo che la prima vittima di questo cambiamento sarà Facebook.
Con il costante sviluppo e l'integrazione di nuove funzionalità e formati, la comunicazione sui social media deve rimanere più flessibile che mai. Con la diminuzione dei tempi di attenzione, il cambiamento degli algoritmi, l'ulteriore sviluppo delle piattaforme (ad esempio, l'interruzione di TikTok) e la crescente personalizzazione, l'accuratezza dei contenuti dal punto di vista dell'utente non è più un "nice to have", ma un must - questo vale non solo per la scelta degli argomenti, ma anche per la preparazione nei diversi tipi di media: L'occasione perfetta per presentare il proprio marchio in modo ancora più diversificato: con contenuti specifici per ogni canale e appropriati, le comunità possono non solo essere ispirate, ma anche fidelizzate.
I social media si sono evoluti fino a diventare parte integrante della vita di una persona. Come per il cibo, i consumatori si aspettano che i social media facciano appello a più sensi e siano quasi umani: utili, divertenti, visivi e sperimentati in diverse forme.
Un brand deve soddisfare le molteplici esigenze di un consumatore per rimanere rilevante oggi. Con una soglia di attenzione ridotta a 4 secondi, comunicare in modo mirato in più modi è un compito impegnativo ma essenziale. Qualunque sia la fase in cui i consumatori si trovano nel loro viaggio, i brand dovranno relazionarsi con loro in modo specifico nel formato che preferiscono.
Le piattaforme di social media lasciano indizi... E quando ogni piattaforma di social media lascia più volte lo stesso indizio, i responsabili del marketing dovrebbero prendere nota.
Proprio come l'influencer marketing qualche anno fa, il social commerce sta ancora cercando la sua strada. In alcune aree geografiche come la Cina, il 49,5% degli utenti social media ha effettuato almeno un acquisto social, rispetto al 44% degli Stati Uniti.
Il potenziale di crescita è enorme e, con l'aumento del costo della vita che comporta una maggiore domanda di accessibilità, i consumatori saranno più disponibili ad esplorare nuovi canali per lo shopping.
Scopri quale piattaforma è più collegata alle opportunità di social commerce
Il social commerce è una forza democratizzante per i consumatori e le piccole imprese e ha profonde implicazioni per i marketer. L'anno scorso 2 miliardi di persone hanno acquistato sulle piattaforme sociali e la crescita è tre volte più rapida rispetto all'eCommerce tradizionale. Il percorso è guidato dalla scoperta spontanea e dall'ispirazione, non dal percorso tradizionale. Pagamenti affidabili e senza interruzioni sono fondamentali per questa esperienza.
I nostri ultimi dati rivelano che i consumatori dell'area APAC (con Indonesia e Tailandia in testa) sono i più propensi a dichiarare che le offerte sui social media li hanno portati all'acquisto diretto di un prodotto, più di qualsiasi altra forma di comunicazione con il marchio.
Uno studio di YouGov ha inoltre rilevato che l'interazione con i social media è la seconda attività mediatica più popolare per gli abitanti della regione.
Tra i nativi digitali di oggi, le piattaforme social hanno dimostrato di mantenere sia l'attenzione che l'influenza. I brand devono impegnarsi su queste piattaforme con messaggi che risuonino, il che può essere ottenuto con una corretta comprensione della psiche del pubblico target.
Il modo in cui i consumatori acquistano è in continua evoluzione ed è cambiato in modo massiccio negli ultimi tre anni. La pandemia ha scosso la maggior parte dei settori, ma in particolare quello della moda e dell'e-commerce ha cambiato il modo di fare acquisti e, per un certo periodo, di scegliere cosa acquistare.
La crescita di TikTok ha portato i consumatori a essere influenzati da un numero ancora maggiore di micro-influencer e di persone comuni. Abbiamo visto che le strategie di TikTok sono diventate cruciali per aiutare i nostri clienti a incrementare le vendite. Tuttavia, queste si rivelano migliori se abbinate ad altre strategie come SEO e PR.
L'esperienza di acquisto online è destinata a superare quella fisica. Utilizzando le tecnologie di comunicazione attraverso le piattaforme social e di messaggistica, i rivenditori online stanno superando i mattoni e la malta per entrare direttamente in contatto con i clienti (sia in modo reattivo che proattivo) e, così facendo, stanno superando le transazioni una tantum per passare a conversazioni bidirezionali e a un coinvolgimento continuo per relazioni più significative.
Il concetto di metaverso, un mix di realtà digitale e realtà aumentata che si mischia a quella reale, ha iniziato a fare notizia l'anno scorso. Ora, tutti vogliono farne parte.
Tuttavia, con un potenziale mercato di 800 miliardi di dollari il concetto sta entrando in una fase critica che potrebbe trasformarsi in una guerra di formati. Un po' come è avvenuto per i VHS rispetto a Betamax o tra Blu-Ray e HD-DVD; alcuni universi del metaverso cresceranno, mentre altri verranno abbandonati.
I metaverso vincenti o perdenti saranno scelti dai consumatori che decideranno se queste nuove realtà soddisfano i loro bisogni reali.
Scopri come mai Dubai sta rimanendo indietro rispetto al metaverso
Stiamo appena conoscendo tutte le nostre possibilità e gli strumenti a nostra disposizione nel Metaverso. Credo che il 2023 sarà ancora un anno di esplorazione, in cui molti brand oseranno continuare a esplorare e trovare modi per unirsi a noi. La sfida più grande sarà trovare il modo di aggiungere valore a questa piattaforma e non entrarvi solo perché lo fanno tutti gli altri.
Pensate al metaverso come all'intersezione di alcune tendenze. La realtà immersiva, il Web3, che riguarda gli asset digitali tramite NFT e blockchain, e soprattutto il gioco, la prima vetrina del metaverso che combina queste tendenze. Vedremo i consumatori immersi in mondi 3D, rappresentati da avatar vestiti in modo personalizzato, che spendono valuta virtuale.
Questo spazio richiede un nuovo approccio da parte dei brand: annunci non intrusivi, co-creazione e scambi di valore sono fondamentali. Il metaverso non è il momento in cui tutti indosseranno i loro occhiali VR - questo non accadrà mai. È quando le nostre vite virtuali inizieranno a superare in importanza le nostre vite fisiche. Noi la chiamiamo Play Economy.
Nel 2022, la parola "metaverso" è diventata un punto fermo nel dizionario del marketing e molti brand stanno esplorando le possibilità di questo spazio. Sebbene sia ancora in una fase nascente, riteniamo che l'arena crescerà e maturerà nel tempo, man mano che i marchi troveranno il loro ambiente. Senza dubbio, ci sono ancora molte domande senza risposta sulle metriche di misurazione e sul coinvolgimento in questo ambito, ma i brand lungimiranti con lo sguardo rivolto al futuro stanno già sperimentando e trovando il loro terreno nello spazio in modo da avere il vantaggio della prima mossa.
Le comunità, più che le tecnologie, sono il cuore e lo spirito del metaverso. Per conquistare i consumatori nel metaverso, i marchi globali dovranno creare esperienze migliori per i fan raccontando storie insieme. Ciò significa co-creare esperienze sentite con i propri consumatori e condividere la proprietà del brand in modo significativo. Nel metaverso aperto, gli utenti sono liberi di partecipare a più di una comunità. Questo rende indispensabile per i marchi giocare a lungo termine, ispirando i membri della comunità e consentendo connessioni autentiche.
Come esseri umani abbiamo sempre desiderato la connessione, sia con i nostri cari che sul lavoro. Finora le connessioni sono state costruite documentando e condividendo le nostre esperienze sotto forma di immagini o video, ma con il metaverso possiamo creare e vivere esperienze condivise in cui siamo completamente immersi, connessi e al di là dei limiti fisici.
Il metaverso è una narrazione magnetica del futuro con un enorme potenziale di monetizzazione. Mentre Meta, Pico, Google e Apple stanno posizionando le loro piattaforme per il web immersivo, alias metaverso, i pifferai del settore delle criptovalute si stanno avventando sui token. Le loro promesse di decentralizzazione e democratizzazione non possono nascondere ciò che sono: sanguisughe capitaliste che si fanno strada nei dipartimenti dei brand con schemi Ponzi, frodi e un ecobilancio disastroso. Cosa dovrebbero fare invece i marchi: Digitalizzare i propri asset e processi per prepararsi all'era dei media immersivi e capire che cos'è in realtà il metaverso: un'opportunità per correggere gli errori del Web 2.0.
Con i consumatori che presto passeranno ore al giorno a lavorare, giocare e fare acquisti nel metaverso, i brand devono impegnarsi con le loro comunità in questi nuovi mondi. Il metaverso è la prossima grande frontiera per il servizio e l'esperienza dei clienti. È pieno di enormi sfide e opportunità.
L'analisi predittiva non è una novità. È stata utilizzata per molti anni per valutare le sottoscrizioni di titoli o l'affidabilità creditizia sfruttando i big data esistenti per prevedere i potenziali risultati.
Ma in futuro sempre più professionisti del marketing e dei social media integreranno l'analisi predittiva nei propri processi. Il social listening può fornire i big data in modo rapido e semplice e potremo quindi verificare come l'IA è in grado di adeguarsi per fornire previsioni accurate e preziose.
La capacità porta con sé così tanto potenziale, eppure, solamente il 42% dei marketer dice di avere capacità di analisi predittiva. Prevediamo che la situazione cambierà nel 2023.
Scopri come analizzare il fermento degli utenti con l'analisi predittiva
Quante volte noi marketer abbiamo desiderato avere una sfera di cristallo per vedere nel futuro e avere garanzie di successo? Ecco, questo è esattamente quello che l'analisi predittiva ha iniziato a fare. I marketer hanno lavorato senza sosta per comprendere le prestazioni passate nel tentativo di pianificare meglio il futuro raccogliendo dati storici, rivedendo articoli e notizie e arrivando alle conclusioni con molto lavoro manuale.
L'analisi predittiva finalmente utilizza il potere dell'IA per automatizzare su larga scala tutte queste procedure, con dati del settore più affidabili e disponibili in tempo reale. Potrebbe sembrare un sogno irrealizzabile, ma l'analisi predittiva è già utilizzata in tutti i campi, dalle assicurazioni alle spedizioni. Nel 2023 finalmente anche i marketer si divertiranno ad usarla.
La crescente consapevolezza del surriscaldamento globale e le conseguenze dirette del cambiamento climatico che i consumatori si trovano a dover affrontare sollevano grandi preoccupazioni per l'impatto dell'uomo sul pianeta. E ogni brand deve concertare gli sforzi per fare la differenza.
C'è un crescente senso di urgenza nella conversazione, poiché i consumatori non vogliono sentire slogan come sostenibilità, green o zero netto. Hanno bisogno, invece, di azioni concrete che facciano davvero la differenza, con circa l'82% dei consumatori che desiderano che le aziende mettano al primo posto le persone e il pianeta invece che i profitti.
Scopri in che termini il surriscaldamento globale sta infervorando gli animi dei consumatori
Rincorrere i trend è qualcosa di istintivo e sono molteplici i brand che inseguono questo tipo di ottica. Tuttavia la sfida per la sostenibilità e l’inclusività, come per tutti i temi sociali, è quella di riuscire ad inserire questi temi non semplicemente nelle comunicazioni per posizionarsi, ma nella propria cultura aziendale, in modo da renderlo autentico ed efficace in termini di marketing e proposta di valore. In questo modo il marketing dei brand può rendersi coerente e integrato all’identità complessiva, e non semplicemente una scelta di circostanza.
Poiché un numero sempre maggiore di Millennial, Gen Z e Gen A ripone nei brand con cui interagisce le proprie aspirazioni orientate ai valori, il successo (o il fallimento) di queste aziende dipenderà sempre più dalla loro integrità.
Il successo delle aziende dipenderà dall'avere uno scopo definito, coerente e chiaro in tutti i canali di comunicazione per creare un legame con il pubblico. Deve garantire un equilibrio tra crescita finanziaria, rispetto dell'ambiente e benessere sociale delle comunità in cui operano.
Le abitudini sono più redditizie delle transazioni. Il futuro appartiene alle aziende che aiutano le persone a prosperare attraverso un cambiamento positivo del comportamento e abitudini migliori. La nostra ricerca sul Positive Behavior Change Index mostra un'altissima correlazione positiva tra l'essere percepiti come positivi per il comportamento delle persone e la crescita della quota di mercato. In altre parole, un bene per l'utente è un bene per i profitti. Questo vale anche per le piattaforme di social media. Le piattaforme che fanno bene all'utente crescono più velocemente e spendono meno per crescere di più.
La crescente attenzione ai tre aspetti fondamentali della sostenibilità - ecologia, economia e questioni sociali - nei social media riflette fondamentalmente la maggiore consapevolezza della società su questo tema. Questo sviluppo va accolto senza esitazioni. Net zero è più di una parola d'ordine: la neutralità climatica è lo standard con cui ogni azienda dovrà misurarsi in futuro. Ne sperimentiamo quotidianamente gli effetti nel comportamento dei nostri consumatori: sempre più spesso ci vengono rivolte domande sull'impronta di carbonio dei nostri progetti e delle nostre attività finanziarie, e a ragione. Vediamo questo crescente interesse come un'opportunità per recepire nuovi impulsi e comunicare il nostro lavoro come banca per la trasformazione digitale e lo sviluppo.
Il 75% dei consumatori sostiene che la pandemia abbia portato cambiamenti a lungo termine nei loro comportamenti e nelle loro preferenze, uno di questi è una maggiore attenzione all'urgenza. Il tempo è ancora più prezioso, specialmente quando si tratta di interazioni tra brand.
Oggi numerosi brand faticano a fornire i prodotti in tempi brevi. Molti settori hanno problemi nella catena di distribuzione e ciò causa insoddisfazione tra i clienti.
È importante invece che l'esperienza del cliente sia sempre al primo posto. La risposta è fornire assistenza, informazioni o soluzioni il più rapidamente possibile e i social media possono aiutare i brand a farlo.
Scopri i (pochi) fattori trainanti positivi nell'ambito dell’assistenza al cliente.
Oggi la comunicazione tra clienti e brand (soprattutto attraverso i social media) non è né nuova né inaspettata. Per molti marchi globali, c'è poca distinzione tra un cliente "normale" o "del mondo reale" e un "pubblico dei social media": spesso sono la stessa cosa. Tuttavia, la loro attenzione è anche distribuita in modo disomogeneo tra i singoli punti di contatto o ecosistemi di canali. Pertanto, i brand stanno - o dovrebbero stare - costantemente testando (e, si spera, imparando) nuovi canali, spazi digitali in cui vive il cliente connesso.
Il servizio clienti non riguarda solo le prestazioni. Si tratta anche, anzi soprattutto, di persone. Chi cerca informazioni o ha un problema non vuole parlare con le aziende. Gli influencer aziendali sono attivi proprio dove chi cerca aiuto lo chiede: sui social media. Possono entrare in conversazioni e costruire relazioni durature in un modo che i brand manager possono solo sognare.
La collaborazione tra i team di Social Media e Customer Experience non è mai stata così importante. I flussi di lavoro tra gli agenti dell'assistenza clienti, i social media manager e gli esperti di CX devono essere definiti e rispettati al 100%, altrimenti gli utenti insoddisfatti si accumuleranno e si faranno sentire, portando a un deterioramento della percezione del brand.
Lo stesso vale per il contrario: i promotori del marchio che non vengono trattati come meritano, o a cui non viene dato spazio, sono un'occasione persa per qualsiasi brand di brillare nei momenti in cui conta di più.
Volkswagen è notoriamente "l'auto del popolo", quindi mettere i nostri clienti al primo posto guida la nostra strategia di marketing e ancora di più sui social media. I social media per noi sono una strada a doppio senso: è vero che sono un canale importante in termini di pubblicità, ma deve essere più di una semplice pubblicità, è anche un canale in cui i nostri clienti possono interagire con noi come brand, sia che si tratti di facilitare la prenotazione di un test drive attraverso le funzionalità di chat, sia che si tratti di valorizzare i clienti esistenti attraverso gli UGC o di mostrare il potenziale stile di vita che i clienti possono sbloccare quando sono al volante di una Volkswagen.
In tutte le aree del mondo, l'economia degli influencer sta diventando la prima forma di comunicazione con i clienti. Le produzioni di contenuti di lungo formato stanno passando in secondo piano rispetto al gran numero di creatori di contenuti di breve durata che catturano il pubblico per periodi di tempo più lunghi, e questo significa un cambiamento importante nelle relazioni tra brand e pubblico.
In poche parole, i bulbi oculari sono ora puntati in direzione dei canali dei social media e la tendenza continua ad accelerare dopo il 2021, quando TikTok è diventata l'applicazione mobile più scaricata sulla Terra. Ciò significa che i marchi di tutto il mondo sono saggi nell'incorporare i canali dei social media e i contenuti di breve durata come esperienza primaria del cliente, soprattutto nei punti di contatto di acquisizione e fidelizzazione.
Per la maggior parte delle persone oggi fornire un servizio clienti sui social media non è un "nice-to-have", ma un "must deliver". Quando i clienti hanno un'esperienza negativa, non aspettano più di essere aiutati a risolvere il problema in un canale privato. Al contrario, trasformano le loro esperienze in un affare pubblico, con l'aspettativa che i brand forniscano una risoluzione rapida e piacevole. Se non siete disposti a conversare con i vostri clienti, non solo perdete l'opportunità di fornire una risoluzione efficiente, ma anche di migliorare l'istruzione e le esperienze piacevoli che portano i clienti a tornare ancora e ancora.
La Customer Experience diventerà ancora più social, e questo è un dato di fatto. I brand si confrontano non solo con i propri benchmark, ma anche con tutto ciò che accade nel mondo digitale, un ambiente che sta cambiando ogni giorno in meglio. In questo contesto, gli utenti giudicano i marchi non solo in base ai loro prodotti, ma soprattutto in base alla loro esperienza utente e noi dobbiamo essere interessati a questa tendenza per continuare a sviluppare la nostra strategia a 360 gradi intorno ai nostri clienti.
L'esperienza di fruizione del brand si genera attraverso i diversi contatti tra l'azienda e i suoi consumatori. I social network sono un canale fondamentale per fornire esperienze eccezionali e diversificate ai clienti, oltre a mappare l'intero percorso social del consumatore per costruire comprensione, fornire valore e migliorare le loro vite.
Il segreto del successo sui social media è pensare e agire prima come un utente e poi come un marketer. Quando i brand incontrano i clienti ovunque essi si trovino - che si tratti di uno spazio pubblico o di messaggi privati - e si pongono come un normale essere umano, questo può fare la differenza per un'esperienza cliente stellare.
Sia le grandi che le piccole aziende stanno iniziando ad avere una nuova concezione del brand. Gli esperti di marketing sono sempre più consapevoli del fatto che il brand è tutto, dalle classiche campagne radiotelevisive da milioni di dollari a ogni interazione sui canali sociali. Per questo motivo, fornire un servizio clienti coerente e intenzionale nello spazio pubblico dei social media è più che mai essenziale. Non solo si crea un'esperienza positiva da persona a persona, ma l'interazione è visibile per tutto il tempo.
Il passaparola è un potere fondamentale che continua a resistere alla prova del tempo. L'affinità con il brand si costruisce in ogni interazione tra il cliente e il marchio, con le sue risposte condivise sui social media per tutti. Se da un lato i brand hanno la possibilità di utilizzare i social media come canale di distribuzione, dall'altro il loro pubblico e i loro clienti sono in grado di utilizzare lo stesso strumento per criticarli o lodarli.Prendetevi cura dei vostri clienti, e il loro passaparola si prenderà cura di voi.
La pandemia e le sue conseguenze hanno cambiato moltissimo i consumatori. Il cliente di oggi si adatta rapidamente e ha una nuova serie di interessi e motivazioni. La Buyer Persona non funziona più poiché i consumatori ora sono troppo mutevoli per essere definiti.
Nel 2023, quindi, i brand abbandoneranno l'uso dei profili di clienti ideali per rivolgersi a community più ampie. Si concentreranno sull'ottenere una conoscenza più approfondita degli ecosistemi dei loro consumatori e avranno l'esigenza di comprendere esattamente chi sta promuovendo e condividendo le conversazioni incentrate sul brand.
Verranno coinvolti influencer di tutte le dimensioni, sostenitori dei dipendenti e anche i consumatori medi.
Scopri perché un certo Jimmy Kim è un ottimo esempio di coinvolgimento della community.
Le persone si fidano delle persone, non dei brand. Per essere ancora ascoltati e visti, i marchi devono promuovere relazioni e legami con le persone di cui gli altri si fidano. Le voci e il numero di follower non sono più la cartina di tornasole della fiducia. La comunità e il senso di appartenenza aiutano a costruire la reputazione. Create uno spazio sicuro in cui i vostri clienti e il vostro pubblico possano connettersi, condividere le proprie esigenze e aiutarsi a vicenda; il tutto mentre il brand ascolta per fornire loro la migliore esperienza possibile. I marchi vincono quando si concentrano sulla loro comunità e non su se stessi.
La costruzione della comunità oggi si sta spostando verso un processo di co-creazione in cui c'è uno scambio reciproco di valore e feedback tra il brand e il suo pubblico.
Questo scambio di valori intellettuali, emotivi e transazionali, reso possibile dalla tecnologia e dai social media, contribuisce in modo determinante all'evoluzione di un brand pronto per il futuro e ad alimentare l'amore per il marchio. Se fatto con maestria, il valore del prodotto si colloca proprio al centro di queste comunità affini.
Il 2023 sarà come un ritorno alle origini: fin dalla preistoria sappiamo quanto sia importante per noi la forza delle comunità (per crescere, condividere informazioni/risorse, difenderci ecc.). Quasi allo stesso modo, oggi, per essere rilevanti e sopravvivere nel sempre più agguerrito mondo Social è fondamentale creare, stimolare e ingaggiare la propria comunità di consumatori al fine ultimo di stabilire con loro una forte e duratura connessione. L’utilizzo di Influencer, Content Creator, UGC e anche dei dipendenti è il metodo migliore per trasmettere in modo quanto più possibile genuino e spontaneo i valori associati al proprio Brand, mentre agire localmente permette di realizzare messaggi e attività personalizzati, rendendo più partecipe il consumatore stesso. Mai pensato finora di accomunare Storia e Digital, vero?
Le community esistono già da un po' e abbiamo visto i brand adottarle nelle loro strategie di marketing e di conversazione. Nel 2023, i brand dovranno ripensare le strategie non solo per costruire comunità coinvolgenti, ma anche per coinvolgerle attivamente invitandole a condividere le loro esperienze sul brand. I marchi coinvolgeranno anche i membri della comunità per condividere le loro idee, i loro feedback e ciò che si aspettano dal prodotto o dal servizio.
Negli ultimi anni abbiamo assistito al passaggio del settore pubblicitario nel suo complesso dal parlare ai consumatori al parlare con loro. I creatori e il loro marketing hanno svolto un ruolo fondamentale in questo cambiamento e nel modo in cui gli inserzionisti gestiscono il rapporto con la loro base di consumatori. Nel frattempo, TikTok ha cambiato la nostra percezione del modo in cui gli inserzionisti dovrebbero capire il loro pubblico, allontanandosi dai dati demografici e passando a valori, interessi e mentalità. A partire dal 2023, i consumatori sono stati reimmaginati come comunità; gruppi che dovrebbero essere compresi e ai quali dovrebbe essere fatta pubblicità sulla base di una cornice più umana e moderna e saranno gli inserzionisti che adotteranno questo approccio a vincere nel prossimo anno.
Uno dei cambiamenti più piccoli ma di maggiore impatto nel 2022 è stato l'aumento delle conversazioni "private" sui social media. I DM (messaggi diretti) sono stati utilizzati per la generazione di contatti, come strumento di assistenza clienti e persino per vendere prodotti. A tal punto che Instagram vuole rendere il più semplice possibile l'acquisto offrendo la possibilità di comprare nei DM. L'esperienza one-to-one con la comunità fedele sul social è diventata importante quanto i contenuti che produciamo, quindi una strategia per i vostri DM è d'obbligo!
Contro il declino del marketing basato sui cookie, la creazione di comunità di brand e la generazione di insight azionabili è una prospettiva allettante per i marketer intelligenti e affamati di dati.
Nel 2023, i brand devono abbandonare la fissazione di creare "autenticità" nell'Influencer Marketing e concentrarsi sulla creazione di comunità attraverso le partnership con i creatori. I creatori hanno il potere di costruire relazioni parasociali profonde e significative con il loro pubblico. Quando i brand si impegnano con le comunità dei creatori, i contenuti devono essere realizzati con cura. Devono dimostrare di capire e di relazionarsi con il pubblico, di comprendere il loro mondo e le loro priorità, per creare affinità, considerazione per l'acquisto o guidare le vendite.
Oggi i brand devono credere in qualcosa che vada oltre il valore per gli azionisti. Devono anche difendere le proprie posizioni. I loro stakeholder si aspettano che lo facciano e premieranno coloro che lo fanno onestamente. I creatori sono nella posizione ideale per umanizzare questi brand. Quando i brand lavorano a lungo termine con creatori che condividono le stesse convinzioni, gli stessi comportamenti e la stessa visione del mondo, aiutano il marchio a rimanere rilevante e a raggiungere una redditività sostenuta a lungo termine. I creatori efficaci sono guardiani della comunità.
Le comunità sono uno strumento essenziale per creare fiducia. Danno un volto e una voce umana a un brand, ma anche un canale diretto e non filtrato di comunicazione autentica. La creazione di comunità è un ottimo modo per far sentire i clienti ascoltati, apprezzati e gratificati, e da lì la fiducia crescerà.
Le comunità aiutano anche a responsabilizzare il brand. Avere un gruppo di consumatori radunati dietro il vostro brand è un'ottima fonte di motivazione, ma mette anche in gioco alcuni controlli e contrappesi. Una comunità forte e coinvolta porterà a una maggiore fedeltà, a una maggiore innovazione dei prodotti e a una crescita più elevata.
In un mondo digitale in cui le nostre vite sono sempre più disordinate e superficiali, la maggior parte delle aziende si sta perdendo qualcosa di tremendamente potente: un'autentica connessione umana. Il rapporto che instauriamo con i nostri clienti è spesso più importante dei prodotti e dei servizi che vendiamo loro.
Per Vans, creare un legame più stretto con coloro che sono legati al brand è una priorità. La nostra comunità è composta da un pubblico eterogeneo, da coloro che cercano un prodotto che rifletta il loro stile o la loro funzionalità, a coloro che si collegano al DNA del brand: creatività e auto-espressione attraverso i pilastri di Vans. I nostri consumatori sono in definitiva la nostra comunità; sono quindi un elemento chiave per la crescita del brand, per questo è di grande importanza essere consapevoli dei loro interessi e offrire loro un'esperienza unica per rafforzare i nostri legami con essi, creare una comunità unita e raggiungere più persone.
Sempre più brand assumeranno internamente creatori di contenuti che:
1. Hanno un'audience consolidata;
2. Hanno un'esperienza di audience e di piattaforma.
Questi creatori di contenuti diventeranno i volti dei brand che rappresentano, soprattutto nel B2B. Le persone si fidano più delle persone che delle aziende. La competenza è fondamentale per costruire la fiducia del pubblico. Gli investimenti nei creatori dovranno continuare a crescere.
Compriamo da chi conosciamo, ci piace e di cui ci fidiamo. È così semplice. La sfida del marketing, negli ultimi 70 anni, è stata quella di stabilire un rapporto uno-a-uno su larga scala. I social media lo hanno reso possibile per la prima volta. Ora c'è un'immensa opportunità di attivare i dipendenti per difendere la propria azienda sui social media. Ogni dipendente non solo ha una rete di contatti, ma ha anche un legame più forte con le persone che fanno parte di quella rete di contatti rispetto a quello che un brand potrà mai ottenere. Non c'è dubbio che i vincitori nel marketing saranno quelli che daranno la possibilità alle persone all'interno e all'esterno delle loro organizzazioni - dipendenti, clienti, partner, ecc - di rafforzare il loro legame con i potenziali acquirenti.
È avvenuta una trasformazione e il continuum si sta spostando dall'intrattenimento di marca e dai contenuti di massa di lunga durata a connessioni più esperienziali incentrate sulla comunità. Sebbene i brand abbiano iniziato a lavorare a stretto contatto con gli influencer definiti, in realtà i nuovi influencer sono i consumatori che rendono le cose virali, fanno tendenza e creano le "tendenze". I brand devono concentrarsi non solo sulle comunità di interesse, ma anche spostare la misurazione, il credito e la narrazione dal brand al pubblico. Gli osservatori sono importanti quanto coloro che osservano.
Quando si costruisce una comunità come parte del proprio brand aziendale, la necessità di parlare in modo sincero e autentico è fondamentale. Un passo falso può presentarsi in due modi: falso o scollegato da ciò che rappresentate. Oggi più che mai è fondamentale essere custodi della verità e costruire relazioni di fiducia con i clienti.
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